mercoledì 12 novembre 2014

Utilità di una fiera dell'editoria per lo scrittore esordiente

Rieccomi. Non sono sparita, ho solo dovuto fronteggiare  due fiere e una leggendaria riapertura delle valutazioni di inediti per Plesio. Intendiamoci, non leggendaria per la frequenza con cui avviene (una volta all'anno, per due-tre mesi), ma per la mole di materiale pervenuto. Mai cosí tanto in tre anni d'attività. 
A parte questa divagazione, i fine settimana trascorsi a vendere libri in stand mi hanno portato a riflettere sull'utilità delle fiere del libro per l'autore esordiente.
Un luogo chiuso che raccoglie decine di editori, tutti potenzialmente papabili.

Ed ecco così gli appunti di Mur su cosa una fiera può fare per l'esordiente:


- Essere utile per segnarsi gli editori interessanti. Se da un lato non tutte le fiere effettuano selezione sugli standisti, quindi é materialmente possibile trovare anche EAP, di certo si potrá contare su una piazza in grado di regalare decine di possibili contatti da verificare.

- Farvi toccare con mano le pubblicazioni di vostro interesse. La selezione degli editori passa anche per la qualitá della stampa e della grafica, non cosí facili da giudicare in internet.

- Farvi conoscere autori. Di solito le case editrici che mantengono un buon rapporto con i loro autori ne raggruppano qualcuno a ogni evento. Un eventuale scambio di contatti puó tornarvi utile in futuro, anche solo per rafforzare il parere che vi siete costruiti su quel marchio. 

- Farvi consigliare direttamente dall'editore sul materiale che sta cercando e sui modi per proporlo. Magari l'editore di cui abbiamo sentito parlare tanto bene, ma che si occupa solo di gialli, ha in mente di aprire nuove collane il prossimo anno.

Pare invece indubbia una cosa. Nessuna fiera del libro fa bene al portafoglio, ma in compenso regala ore e ore di lettura - si spera- piacevole. Ve lo potrò confermare tra qualche mese, appena riuscirò a smaltire la coda delle letture di piacere.

Concludo elencando alcune delle fiere piú conosciute (per chiarezza, Plesio non é presente a tutte).

- Una marina di Libri (Palermo)
- Rassegna della microeditoria (Chiari - BS) 


Molto carina, inoltre, Liberi sulla Carta (Farfa - RI). 
E, in ultimo, ricordo anche il Salone internazionale della piccola editoria, (22 e 23 novembre - Milano), dove Plesio vi aspetta per il primo anno.

11 commenti:

  1. Un tempo adoravo queste fiere per i motivi che citi, contatti, libri spesso belli che meriterebbero maggior visibilità, Belgioioso, Milano, Carimate, parlavo con gli editori dei miei lavori, proponendoli e spesso ho trovato gente aperta, interessata che poi però, la faccio breve, è sparita in una maniera triste, squallida; dopo essersi guardati in faccia due righe di "no, grazie abbiamo cambiato idea" sarebbe il minimo per me. Acqua passata, ora navigo in mari più tranquilli per fortuna, e ho idea che purtroppo capiti che la parola piccolo faccia rima con approssimativo, scusa si sicuro non Plesio, un po' come per i piccoli alberghi che frequento molto volentieri, si trovano chicche dove stare davvero bene, potrei farti molti nomi, ma anche soluzioni piuttosto dimesse. Sulla fiera di Milano, vicinissima a casa mia tra l'altro potrei farci volentieri un salto.

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  2. Hai perfettamente ragione, e aggiungo che due righe di spiegazione andrebbero concesse a chiunque, non solo a chi si è guardato in faccia.

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  3. Sarete a Più libri pù liberi?

    Penso anche io sia utile per uno scrittore, proprio perché puoi renderti conto di cosa pubblicano i vari editori, di come sono confezionati i libri e scoprire editori sconosciuti.

    Sul portafoglio hai ragione. Per gli editori credo sia un bel costo. Per come la vedo io, dovrebbe essere gratuita l'esposizione, come parte di un programma di promozione della lettura e anche di ripresa di una parte dell'economia.

    Viene dato il Circo Massimo gratis per un concerto, a un gruppo che di soldi ne ha da buttare, qualcuno potrebbe sprecarsi di dare altri spazi per questa rassegna.

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  4. Ciao Daniele,

    sfortunatamente non riusciremo a partecipare a Più libri più liberi. I costi d'iscrizione, spostamento e pernottamento sono davvero sostenuti (parliamo di circa 3000 Euro totali), impareggiabili con un catalogo sotto le 30 unità, soprattutto se di genere. Altri editori, che comunque riescono a vantare un'offerta più ampia, me ne hanno però parlato bene. In zona, sempre che venga ripetuta, partecipiamo molto volentieri a Liberi sulla Carta (Borgo di Farfa - Rieti).

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  5. Grazie della utile lista. Stavo giusto iniziando a crearmene una, ma mi rendevo conto di non sapere quali fossero le più valide, quando è arrivato il tuo articolo.

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  6. Di certo ne esistono tante altre altrettanto valide, ho deciso di segnalarle appena ne vengo a conoscenza, per poi magari 'recensirle' in caso di prova.

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  7. Grazie della segnalazione, il mio editore Silele edizioni ha partecipato alla Rassegna della microeditoria che si è tenuta a Chiari. Io stessa andavo all'evento organizzato al Castello di Belgioioso, là avevo scoperto delle vere e proprio chicche.

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  8. Io sono timido, mi imbarazza presentarmi a uno stand e presentarmi come autore... hai qualche suggerimento in proposito? :)

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  9. Ti sconsiglio di presentarti con il manoscritto in mano, perché la maggior parte degli editori non riceve materiale in fiera.
    L'unico suggerimento che posso dare è presentarsi in onestà e chiedere a che tipo di storie sono interessati oppure, se al momento non accettano manoscritti, quando riapriranno le valutazioni.
    Il consiglio più grosso, senza dubbio, è quello di analizzare i libri. Sono curati? Sono resistenti? Sono impaginati bene? E gli autori. Sono o saranno presenti durante la fiera? Se sì, è segno di un rapporto positivo tra autori ed editore.

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    1. Grazie Giordana, ottimi consigli. Più che altro mi chiedevo se agli editori, in generale, facesse o meno piacere ricevere questi tipi di visite. Un conto è relazionarsi con una persona potenzialmente interessata (poi ogni caso fa storia a sé, certo), un altro e relazionarti con chi ti guarda come un f*****to rompi s******le! Mi spiego? :)

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  10. Dipende.
    Probabile che la prima occhiata sia quella di chi teme una rottura di scatole lunga un'ora. Conta che per ogni editore l'obiettivo primario di partecipare a una fiera dell'editoria è guadagnare, e non è assolutamente facile se consideri che per farlo deve recuperare diverse centinaia di euro vendendo un prodotto da 10-12 Euro in un tempo che si aggira sulle 3-4 ore utili al giorno per 2 giorni (le ore di massima affluenza delle fiere, in sostanza).
    Il trucco per non rompere, secondo me, è presentarsi in orari ancora tranquilli (dalla mattina fino le 14-15.00 del pomeriggio) e limitarsi alle domande principali. L'importante è farsi un'idea del tipo di pubblicazione, anche fisica. Valutare la qualità, i materiali, ma anche la passione degli editori, e la loro conoscenza effettiva dei testi. Uno dei nostri attuali autori l'ho conosciuto così, al Buk Modena 2013. Per quello 2014 stavamo lanciando il suo libro :)

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